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 Mindful Eating

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Mindful Eating: cos'è e a cosa serve

 

Molti individui ricorrono al cibo per gestire le proprie emozioni. Questo comportamento, associato a una disregolazione della percezione dei segnali di fame e sazietà, insieme a una iperattività verso il cibo, può condurre alla sovralimentazione

 

La tendenza a mangiare in risposta a una varietà di emozioni negative, come ansia, depressione o rabbia, è comunemente definita come “Fame Nervosa”

 

Secondo la teoria psicosomatica, la fame nervosa deriva dall'incapacità di distinguere la fame da altri stati interni, come la rabbia, la paura o l'ansia, e dalla tendenza a utilizzare il cibo come meccanismo per gestire lo stress emotivo, probabilmente dovuto a apprendimenti precoci. Nonostante la conoscenza di piani alimentari, le persone che soffrono di “fame emotiva” o “fame nervosa” riportano frequentemente un senso di frustrazione e inadeguatezza nei confronti delle linee guida nutrizionali, in quanto per loro il cibo, l'alimentazione e il peso rivestono un ruolo centrale nel definire la propria identità.

 

Il protocollo MB-EAT, sviluppato e validato da Jean Kristeller, rappresenta un percorso particolarmente efficace per affrontare quei comportamenti alimentari disfunzionali che emergono nel contesto del legame tra emozioni e comportamento alimentare, dalla fame nervosa fino al Binge Eating

 

Il programma insegna a riconoscere, accogliere e lasciare andare le emozioni negative, invece di reagire ad esse in modo impulsivo o di sopprimerle attraverso il cibo. Inoltre, aiuta a distinguere tra le sensazioni fisiologiche di fame e sazietà e i sentimenti emotivi, nonché tra il desiderio compulsivo di cibo e la fame fisiologica, supportando così scelte alimentari consapevoli riguardo al quando e al cosa mangiare.
Tutto ciò viene facilitato tramite un training completo che include contenuti informativi e tecnici, come esercizi di mindfulness, training cognitivi e interventi comportamentali.

 

L'obiettivo della Mindful Eating non è la perdita di peso in senso stretto, sebbene molte persone riscontrino che questo approccio più naturale e meno restrittivo porti a una gestione del peso più sana nel lungo periodo. 

 

L'intento principale è, invece, quello di promuovere una maggiore consapevolezza del cibo e di incoraggiare una presenza mentale che stimola scelte alimentari più equilibrate e sostenibili.

 

La Mindful Eating affonda le sue radici nella più ampia pratica della mindfulness, diffusa in Occidente da Jon Kabat-Zinn attraverso il programma Mindfulness-Based Stress Reduction

 

Kabat-Zinn definisce la mindfulness come "prestare attenzione in un modo particolare, di proposito, nel momento presente e senza giudizio". 

 

Quando applicata all'alimentazione, implica il notare consapevolmente i colori, le consistenze, gli odori e i sapori del cibo, favorendo una connessione più profonda con l'esperienza alimentare.

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