COS’È LA
PERSONALITÀ?
La personalità è il peculiare modo di pensare, sentire e comportarsi
che ci distingue gli uni dagli altri. La personalità di ciascuno di noi è
influenzata dalle esperienze che facciamo, dall’ambiente nel quale cresciamo e
da aspetti ereditari. La caratteristica della personalità è quella di rimanere
stabile nel tempo.
QUANDO SI
PARLA DI DISTURBO DI PERSONALITÀ ?
I disturbi della personalità sono modelli disadattivi di pensiero, e
comportamento a lungo termine che differiscono significativamente da ciò che ci
si aspetta, cioè si discostano dalle norme e dalle aspettative sociali del
proprio ambiente di riferimento.
Le persone che soffrono di questi disturbi hanno
generalmente scarsa consapevolezza dei loro problemi e mostrano grandi
difficoltà di adattamento all'ambiente.
Le caratteristiche principali che
accomunano i disturbi di personalità sono 4:
- Pensiero distorto
- Risposte emotive problematiche
- Eccessiva o ridotta regolazione degli impulsi
- Difficoltà interpersonali
Secondo il DSM-5 (APA 2013) queste
caratteristiche combinate possono dare origine a 10 disturbi di personalità
organizzati in 3 cluster (insiemi).
Cluster A – è caratterizzato da comportamenti
“strani” o eccentrici, diffidenza e tendenza all’isolamento: comprende la
personalità paranoide, e le personalità schizoide e schizotipica.
- Personalità paranoide:
caratterizzata da diffidenza e sospettosità verso gli altri, ai quali tende ad
attribuire cattive intenzioni; teme di venire danneggiata o ingannata, anche a
fronte di mancanza di prove concrete.
- Personalità schizoide: è
caratterizzata da ritiro e introversione nei rapporti sociali, distacco emotivo
e freddezza; la prossimità degli altri e l’intimità sono vissute con fastidio e
timore ma sono altresì indifferenti alle opinioni degli altri nei loro
confronti.
- Personalità schizotipica: come la
personalità schizoide mostra ritiro sociale e distacco emotivo, ma il
comportamento e anche il pensiero risultano bizzarri e atipici. Puo esserci
pensiero magico e paranoide.
Cluster B – è caratterizzato da comportamenti
drammatici e dalla forte emotività espressa, egocentrismo e scarsa empatia:
comprende il disturbo di personalità narcisistico, disturbo di personalità
istrionico, disturbo di personalità borderline e quello antisociale.
- Personalità borderline: presenta
uno schema di instabilità nei rapporti personali, emozioni intense e scarsa
capacità di regolarle, scarsa autostima e impulsività, senso cronico di vuoto e
solitudine; una visione di sé e dell’altro che può passare velocemente da
rappresentazioni opposte e scarsamente integrate; estrema sensibilità
all’abbandono (reale o immaginario) al quale può reagire con disperati
tentativi di evitarlo, coping maladattivo di stati emotivi che può esitare in
auto ed etero aggressività, fino ad attivare ai tentativi di suicidio.
- Personalità istrionica: è
caratterizzato da una costante ricerca di attenzione da parte degli altri e
dall’espressione drammatica di sentimenti ed emozioni; sempre preoccupate della
loro immagine, le persone che soffrono di questo disturbo possono usare
l’aspetto fisico e la seduzione per attirare l’attenzione, ma anche mostrare
comportamenti infantili o esasperare una condizione di fragilità per ricevere
cura e protezione.
- Personalità narcisistica:
caratterizzata da senso di superiorità, bisogno di ammirazione e mancanza di
empatia per gli altri; sentendosi grandiosi credono di essere ammirati e
invidiati dagli altri e si muovono come se avessero particolare diritto a
soddisfare i propri bisogni e desideri, considerando l’altro come un mezzo per
arrivare a tale scopo; sono sensibili al fallimento e alla critica che,
disconfermando la propria grandiosità, possono suscitare rabbia ma anche indurre
stati depressivi.
- Personalità antisociale: ignora o
viola i diritti degli altri, non dà valore alla norma sociale e usa l’altro per
raggiungere i propri scopi (a differenza della personalità narcisistica lo
sfruttamento dell’altro è puramente utilitaristico e non giustificato dalla
propria presunta superiorità); può mentire ripetutamente o ingannare gli altri
e agire impulsivamente.
Cluster C – è caratterizzato da comportamenti ansiosi
o timorosi e da scarsa autostima: comprende il disturbo evitante di
personalità, disturbo di personalità dipendente, e disturbo di personalità
ossessivo-compulsivo.
- Personalità evitante:
caratterizzata da timidezza, sentimenti di inadeguatezza ed estrema sensibilità
alle critiche; la difficoltà a stare in relazione spinge all’isolamento che
però, a differenza della personalità schizoide, è vissuto con sofferenza e cela
un forte desiderio di accettazione e vicinanza da parte dell’altro; critiche,
rifiuti e abbandoni aumentano il ritiro sociale e, a differenza del disturbo
borderline, non provocano rabbia ma vergogna e tristezza.
- Personalità dipendente: le persone
con personalità dipendente sono caratterizzate da insicurezza e scarsa
autostima, possono avere difficoltà a prendere decisioni quotidiane senza
essere rassicurate dagli altri o possono sentirsi a disagio o indifese quando
sono sole, a causa del timore di essere incapaci di prendersi cura di se
stesse; tendono a sottomettersi all’altro mettendo i propri bisogni e le
proprie opinioni in secondo piano per il timore che l’altro possa risentirsi a
e allontanarsi.
- Personalità ossessivo-compulsiva:
caratterizzata dalla preoccupazione per l’ordine, la perfezione e il controllo,
spesso inflessibile in tema di moralità e valori; l’intolleranza all’incertezza
e all’errore la rende poco flessibile e adattabile al cambiamento ed
estremamente rallentata nel processo decisionale; la personalità
ossessivo-compulsiva può essere eccessivamente concentrata su dettagli o
programmi da svolgere tanto da faticare nel completamento di un compito o
un’attività intrapresa, può lavorare eccessivamente sottraendo tempo a svago e
amicizie; a differenza del disturbo ossessivo compulsivo non presenta pensieri
ossessivi e rituali.
QUANDO È UTILE RIVOLGERSI ALLO PSICOLOGO
PER AFFRONTARE UN DISTURBO DI PERSONALITÀ?
Quando ci si rende conto che il proprio
modo di fare crea una difficoltà nella relazione con gli altri, o quando impatta
in modo fortemente negativo sulla propria vita, è opportuno e utile rivolgersi
allo psicologo. È frequente che chi soffre di questi disturbi non percepisca
alcun malessere, possono essere anche i familiari della persona a contattare
uno specialista, perché è frequente che
chi soffre di questi disturbi non abbia piena consapevolezza del problema
oppure non percepisca alcun malessere.
TRATTAMENTO
La consulenza psicologica e la
psicoterapia per i disturbi di personalità prevedono una fase iniziale in cui sarà
necessario favorire la consapevolezza della persona dei propri problemi e di
come questi possano impattare negativamente sulle proprie relazioni e sulla
qualità della propria vita.
Successivamente si passerà a
lavorare sull’elaborazione di eventuali cause scatenanti il disturbo, sullo
sviluppo di nuove modalità di pensiero e di comportamento e sull’apprendimento
di specifiche competenze, come ad esempio le abilità sociali che in genere sono
molto carenti.